La crescita dell’export del +6,6% nel primo quadrimestre del 2017 è un dato importante che ci deve far riflettere sulla visione sempre più internazionale che devono avere le nostre PMI. Ma il dato che ulteriormente deve far riflettere è che il 70% di ciò che si vende all’estero è appannaggio di circa 4mila aziende, tutte con fatturato oltre i 15 milioni di euro.
Cosa certifica questo dato?
Che c’è un comparto produttivo di piccole e piccolissime aziende nel nostro Paese che ha difficoltà ad esportare per tante ragioni, focalizzerei l’aspetto su una in particolare: l’incapacità di avere una programmazione tale da permettere un approccio internazionale al business.
Poche informazioni, mancanza di competenze interne, approssimazione sulla conoscenza dei mercati, difficoltà di capire il posizionamento su nuovi mercati, sono solo alcuni dei problemi che le piccole aziende devono superare.
In tal senso, l’approccio metodologico di VLCexperience è proprio quello di favorire il processo facendo uscir fuori, nell’interlocuzione con l’imprenditore, le criticità reali, trovando le soluzioni opportune oltre che la verifica oggettiva delle possibilità che l’azienda e i suoi prodotti possono avere sui mercati obiettivo.
Mercato/i obiettivo non “estero” e basta, specifico questo perché l’esperienza da noi maturata ci dice che spesso l’imprenditore è affascinato dalla vendita all’estero senza avere però la capacità analitica di capire quale mercato, quale nazione, qualche volta quale regione o città estera è adatta al prodotto e quali sono le modalità migliori per arrivarci.
Il concetto di base è che non si internazionalizza a caso con idee poco chiare, per questo riteniamo che l’analisi reale delle possibilità, al fianco dell’imprenditore, come da nostra prassi, può determinare una maggiore capacità di successo e una migliore gestione degli investimenti che diventano un programmato e realistico supporto al business non una “scommessa” alla cieca come spesso abbiamo visto accadere nelle aziende che seguiamo.